Guardia Oggi
Un paese che si apre al turismo
Guardia Piemontese.
Mai nei secoli a Guardia si perse davvero memoria di quella ingiusta strage compiuta il 5 Giugno 1561 che colpì donne, uomini e bambini. Tutt’ora gli abitanti mantengono una memoria collettiva tramandata di generazione in generazione nel corso dei secoli e sopravvive ancora qualche frammento importante di quella che fu la cultura guardiola/valdese antica.
Nonostante i divieti che l’inquisizione impose nei secoli passati, è ancora comune la lingua che portarono i valdesi, un patrimonio culturale mondiale che fa di Guardia l’unica isola linguistica occitana nel mezzogiorno d’Italia. In tutto il paese, nel Borgo antico come alla marina, i nomi delle vie e dei luoghi sono riportati in doppia lingua cosicché: Piazza Pietro Valdo è anche Piaça Pietro Valdo e La Porta del Sangue Pôrt del Sang. Rimangono (seppure recuperate in extremis e con un duro lavoro) quelle antiche tecniche di cucito, oggi insegnate presso il laboratorio di arte tessile, che portarono a elaborare abiti da sposa femminili di pregiatissima e rara manifattura. Diversi abiti originali sono oggi custoditi nel Museo Valdese.
Non di minore rilevanza deve poi essere la cultura contadina. È ancora in uso (seppure in misura minore rispetto al passato) la tecnica dei terrazzamenti, usata per poter coltivare su quei ripidi pendii che dal Borgo di Guardia portano al mare. Abilissimi erano infatti i valdesi scesi dalle valli alpine nel coltivare anche i terreni più difficili e impervi. Fu probabilmente anche per questo motivo che nel XIII secolo, proprietari terrieri calabresi offrirono le loro terre incolte ai valdesi.
A livello architettonico restano invece:
- la Torre medievale del XI secolo, recentemente restaurata e unica testimonianza dell’antico castelluccio che sorgeva in cima alla collina.
- la Porta del Sangue costruita nel medioevo come principale accesso al paese (anch’essa restaurata di recente) e alcuni frammenti delle mura di cinta del paese
- L’antico palazzo dove ha sede il Centro Culturale Gian Luigi Pascale (recentemente restaurato) con la Foresteria, il Museo Valdese e il Laboratorio di arte tessile
- Palazzo Molinari, antico palazzo nobiliare risalente al 1600
- L’antico portale d’ingresso della residenza estiva dei Marchesi Spinelli di Fuscaldo
- La Chiesa di S. Andrea Apostolo costruita nel XV secolo
- La Chiesa di S. Domenico (recentemente restaurata) costruita dopo l’approvazione di papa Paolo V nel 1616, al cui interno si trovano pregevoli opere d’arte e la tomba di Mario Spinelli (signore del luogo che si prodigò per la realizzazione della Chiesa)
Di forte importanza simbolica è poi la “Roccia delle nostre radici” posta nel 1975 a memoria delle origini valdesi del paese e proveniente dalla Val Pellice. Alla base della roccia nel 2008 è stata posta una lapide contenente i nomi (quelli conosciuti) dei guardioli morti nell’eccidio del 1561. In questo luogo sorgeva la chiesa valdese poi distrutta per ordine degli inquisitori.
Ma il tour di Guardia può dirsi completo solo dopo aver attraversato in lungo e in largo il piccolo Borgo le cui case ravvicinate l’una con l’altra si arrampicano sul crinale del monte, celando una infinità di stradine e piazze che svelano quanto abili fossero in architettura edile gli antichi valdesi.
I visitatori non faranno fatica a notare passeggiando tra i vicoli, la presenza delle porte in legno dotate di spioncino esterno risalenti al tempo dell’inquisizione e non potranno che rimanere senza parole per la bellezza del posto, capace di regalare affacci mozzafiato sul mar Tirreno e sul Canyon delle Terme Luigiane, un paradiso naturalistico in cui vi è la fonte di quelle che sono le seconde migliori acque termali d’Europa.

