IL SENTIERO DEL FUOCO
“ Punto Tappa 1- Punto Tappa 2 ”
Il fuoco è l’agente di relazione naturale tra il microcosmo e il macrocosmo. Il fuoco è un elemento dinamico, in quanto genera trasformazioni: in particolare il fuoco tende a purificare tutte le cose, elevandole ad un livello di perfezione maggiore. L’elemento fuoco è rappresentato dalla figura geometrica di un triangolo equilatero con il vertice verso l’alto, allude quindi ad un moto ascendente,
di crescita o dilatazione, ad un’azione centrifuga, invadente e conquistatrice. Infatti il fuoco racchiude in se il principio maschile, che tutto permea e tutto vivifica, che inciterebbe ad un azione distruttrice se non fosse moderato dagli altri elementi. Infatti alla forza ascensionale del fuoco si oppone l’acqua, elemento femminile e passivo, che scorrendo verso il basso va a riempire ogni spazio vuoto e cavo. L’acqua rinsalda quel che il fuoco dilata, la sua azione è dunque centripeta o costruttiva; invece di elevarsi verticalmente come il fuoco, si espande in orizzontale, lenendo la forza distruttrice del fuoco. Unendo il simbolo del fuoco, triangolo con punta in su, e il simbolo dell’acqua, triangolo con punta in giù, si forma una stella con sei raggi (un’esagramma, raffigurazione grafica del Sigillo di Salomone).
La stella a sei punte è il simbolo dell’evoluzione e dell’involuzione, dell’eterna unione dell’energia con la materia, il cui prodotto è il ritmo, l’armonia.
L’energia che scaturisce dal fuoco è il principio stesso della vita. Per questo motivo la morte è simbolicamente percepita come l’estinzione del fuoco, da qui i riti di conservazione del fuoco. Nel culto romano di Vesta le sacerdotesse, le vestali, dovevano vegliare incessantemente sul fuoco affinché non si spegnesse. La forza distruttrice del fuoco può essere benefica in quanto legata alla sua funzione purificatrice. Infatti nei riti di cremazione il fuoco brucia e distrugge il corpo, la parte materiale, permettendo all’anima di innalzarsi libera e purificata. Inoltre il fuoco, nell’iniziazione esoterica, ha una funzione purificatrice, bruciando ogni desiderio e passione rende atto l’iniziato verso l’immortalità. Il fuoco come punto cardinale indica il sud. Come stagione indica l’estate.
Rappresentazione 3D individuazione Sentiero del Fuoco
La bellezza di questo percorso, esposto a sud-est quindi molto caldo, sta nelle molteplici suggestioni che sa suscitare nel visitatore, suggestioni di tipo ambientale, naturalistico e storico- archeologico. E' dunque adatto a chi vuole abbinare il piacere di una lunga passeggiata con il desiderio di conoscere i segni di un passato che continua a vivere nei resti archeologici pervenuti tra scorci di paesaggi meravigliosi che ancora oggi segnano l'esercizio dell'agricoltura e il duro lavoro dei campi, senza distogliere l'attenzione dalla bellezza di un ambiente dominato dalla presenza del Fuoco.
Difficoltà: Escursionistica Durata: 3 - 4 h
Lunghezza: 19,88 km
Altitudine massima: 1005 m
Altitudine minima: 205 m
Arrivati al Punto Tappa 1, identificato geograficamente dal Passo della Contessa, si lascia il territorio di Fagnano Castello e si scende in maniera costante verso
la località Pantano dei Monti raggiungendo l’area adiacente al piccolo centro abitato di Sant’Angelo di Cetraro. da qui il sentiero arriva fino a Monte Serra affacciato sul tratto cetrarese della riviera dei cedri e scende ancora rapidamente raggiungendo la Contrada Palazzola per giungere poi al porto di Cetraro Marina, da sempre utilizzato come importante snodo commerciale dell'intero territorio.
Il sentiero è individuato dal colore ROSSO
Cartografia individuazione Sentiero del Fuoco
Lungo questo sentiero, quando ci si lascia alle spalle la montagna con le sue bellissime faggete costellate di laghetti e stagni, si incontra la macchia mediterranea alta con le sue querci e e castagni fino a giungere nei territori di Sant’Angelo dove è stata rinvenuta una rinvenuta una necropoli brettia del 200 a.C. in località traselle.
L’ambiente ed il paesaggio stesso cambiano poi repentinamente all’altezza di Monte Serra, dove le rocce diventano carbonatiche e la vegetazione si trasforma; ricca di arbusti e piante rupicole, si apre sulmare.
Si tratta infatti di una finestra tettonica: in essa vi affiorano rocce appartenenti geologicamente all’Appennino Meridionale e non all’Arco Calabro-Peloritano a cui la Catena Costiera appartiene. Essa ha infatti origine diversa dall’Appennino di natura sedimentaria, e rappresenta un piccolo frammento affiorante della Catena Alpina da cui deriva e dalla quale, ad oggi, dista un migliaio di chilometri.
Su tutto il Monte Serra si possono osservare piccole grotte più o meno profonde e anfratti scavati dalla forza erosiva dell’acqua che nei millenni ha dato forma a queste (ill.14). Negli anni della seconda guerra mondiale tali grotte sono state utilizzate come rifugio dalla popolazione durante I bombardamenti avvenuti in quel periodo. Successivamente sono state sfruttate dai pastori come rifugio dalle intemperie.
grotte del Monte Serra
È un ambiente aperto che permette di osservare la costa tirrenica cosentina quasi nella sua interezza. Sipuò osservare la splendida valle incisa dal Fiume Aron e la scogliera dei Rizzo a picco sul mare e modellata dalle maree; essa rappresenta sicuramente uno dei tratti più affascinati di tutta la costa conformazioni rocciose molto particolari.
In questi luoghi gli uccelli rapaci ne fanno da padroni; non è insolito, infatti, osservare poiane librarsi in aria lasciandosi trasportare dalle correnti aeree in cerca di prede o magari appollaiate su qualche ramo (ill.5).