SENTIERO 1 – DA GUARDIA PIEMONTESE AL PASSO DELLA CONTESSA, CETRARO

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Il sentiero che va da Guardia Piemontese al P.so della Contessa si muove seguendo i contorni delle valli scavate dai fiumi Bagni a sud e Aron nord. Da Guardia P.se il sentiero segue il versante sud, in alto, fino a raggiungere la parte superiore dell’alveo del Bagni. Si risale percorrendo la zona delle Fontanine fino al punto in cui convergono le due valli. Da qui si giunge nella località di Laghicello nel comune di Fagnano Castello, zona ricca di laghi naturali ed invasi artificiali, rifugi per numerose specie di anfibi.

INQUADRAMENTO GEOLOGICO

Il percorso è ubicato nella regione nord della Catena Costiera. La geologia della zona è caratterizzata da rocce di tipo metarmofico; il lato sud della Valle del Fiume Bagni è formato da gneiss, granuliti e anfiboliti, rocce metamorfiche di alto grado. Dal lato nord della valle e per tutto l’intero percorso cambia la natura geologica e troviamo esclusivamente filladi, metamorfiti di basso grado. Fa eccezione l’area attorno al Lago Pressico fatta di rocce sedimentarie del Cretaceo: calcari micritici.

DESCRIZIONI DEGLI AMBIENTI

l’ambiente è quello tipico del Castanetum fresco umido: la vegetazione tipicamente mediterranea è fatta di piante a foglia decidua come la robinia dall'abbondante fioritura bianca, il sambuco, la noce, il castagno, l’ontano napoletano e il tiglio. Il sottobosco è impenetrabile, fatto di piante erbacee come la felce maschio rovo e l’agrifoglio dalle foglie coriacee. La fauna è quella tipica calabrese. Citiamo per esempio i cinghiali dei quali è facile trovare le impronte, gli istrici, i tassi e i vari altri mustelidi come martore e faine. Tra gli altri micro-mammiferi vi sono le arvicole e vari altri piccoli roditori. Tra i rettili troviamo la biscia dal collare, sopratutto nei pressi delle aree più umide e nei pantani, il biacco, la vipera, il cervone e le comunissime lucertole. L’avifauna è rappresentata dal picchio verde, la poiana, varie specie di cince  e tra i migratori vi sono i gruccioni, l’upupa, il falco pecchiaiolo e le gru. Allontanandosi dal fiume e salendo di quota, compaiono i primi aceri, qualche abete e macchie fitte di pini, regno dello scoiattolo nero, fino ad arrivare alla fascia altitudinale occupata dal faggio. Questa zona è chiamata Fagetum. Il sottobosco è rado o irregolare, condizionato dalla disponibilità talvolta stagionale della luce. Qui troviamo piante come l’asperula, la felce maschio e il pungitopo. È un ecosistema ricco ed importante dal punto di vista conservazionistico per la presenza di varie specie vegetali e animali molto rare come la felce florida, considerata un relitto dell’Era Terziaria. Particolare attenzione va posta all’erpetofauna: troviamo infatti il Triturus alpestris inexpectatus, specie endemica presente solo in alcune stazioni di quest’area. Rilevanti sono anche altre specie come l’ululone, tritone crestato e la salamandra pezzata.

Testo di PAOLA LENTINI – Guida ambientale escursionistica

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