Centro Culturale Gian Luigi Pascale

(CFR) FESTIVAL DELLE RIFORME CULTURALI

Da un’isola linguistica, un Festival per pensare il mondo

Il Festival delle Riforme Culturali (CFR) intende porsi come riferimento– nazionale e, in prospettiva, internazionale – per tutte quelle persone, giovani e meno giovani, che si riconoscano nell’istanza di produrre o incoraggiare cambiamenti culturali edificanti nella società contemporanea.

Non si tratta di una rassegna incentrata su eventi spettacolari o di grande richiamo mediatico. Il CFR privilegerà l’incontro autentico, di qualità, tra persone motivate; il confronto, il dialogo e l’approfondimento di temi di grande rilevanza e urgenza, che il Festival, di edizione in edizione, si sforzerà di collegare intimamente tra loro: il diritto alla diversità, la democrazia culturale, lo sviluppo sostenibile; la tolleranza religiosa, la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del paesaggio; l’educazione alla cittadinanza, la libertà di pensiero e di parola, l’altermondialismo, la coesione e l’integrazione sociale; il ruolo della memoria, le forme e la natura dell’identità, i legami intergenerazionali, il valore delle lingue di prossimità o minoritarie…

Oltre che possedere un’alta valenza simbolica, quanto mai coerente con lo spirito del CFR, lo scenario del Festival è un luogo di eccezionale bellezza paesaggistica e di straordinaria ricchezza culturale: Guardia Piemontese, isola occitana in Calabria, è una comunità di origine valdese (XIV secolo), teatro di una repressione religiosa particolarmente violenta all’epoca della Controriforma e scrigno che conserva sorprendenti sopravvivenze linguistiche e naturalistiche.

Festival delle Riforme Culturali, intervista a Gabriella Sconosciuto

Il tema della terza edizione:

«Presenza, distanza: attualità dell’amor de lonhe dell’est-etica trobadorica»

Nel settecentesimo anno dalla morte di Dante Alighieri, la terza edizione del Festival delle Riforme Culturali di Guardia Piemontese, intende celebrare il Sommo Poeta proponendo una serie di iniziative culturali.

Il termine “occitano” si deve a Dante Alighieri, che nel 1303 nell’opera De vulgari eloquentia classificò per primo la lingua del sì, l’ italiano, la lingua d’oïl, o francese, e la lingua d’oc, l’occitano.

Pochi sanno che nella Divina Commedia il XXVI canto del Purgatorio finisce con otto versi in lingua d’oc(140-147), ossia l’occitano, e che questa è l’unica lingua straniera presente nel poema, a parte qualche parola di latino. Tale impiego dell’occitano non è solo un omaggio alla lingua in sé, che Dante considerava «la più perfetta e dolce»; poiché Dante condivideva profondamente i valori cantati dai trovatori, il suo volle essere un omaggio alla cultura di quella società. Gli otto versi sono stati messi in bocca al più importante dei trovatori, Arnaut Daniel. Non è tanto significativo quello che viene detto, significativo è che viene detto in occitano.

È un omaggio meritatissimo, perché la poesia dei trovatori in lingua d’oc è stata la prima poesia in Europa a essere scritta in lingua volgare, la lingua del popolo, della gente.

Nata in Occitania, la poesia trobadorica (o cortese) in lingua d’oc, viene riconosciuta e adottata in Europa come modello poetico volgare di maggior prestigio.

Nell’anno “dantesco” vogliamo interrogarci sul ruolo che le lingue minoritarie, identitarie, di prossimità possono svolgere per accompagnare il cambiamento dei modelli sociali e culturali contemporanei. Pensate tradizionalmente come «oggetti» o «patrimoni» da tutelare, oggi tali lingue-culture possono al contrario diventare avamposti di un nuovo modo di concepire le relazioni tra le persone, in seno a comunità nuovamente coese: integrando nuovi elementi (da sempre le lingue integrano i prestiti e da sempre evolvono attraverso il contatto tra gruppi umani diversi) e conservando e aggiornando una memoria talvolta molto antica.

Ospiti e attività dell’edizione 2021

Nella prospettiva della valorizzazione e della (ri)scoperta della diversità linguistica anche quest’anno il Festival darà uno spazio particolarmente importante alle emozioni e ai sentimenti linguistici.

Durante il Festival verranno presentati il primo episodio della serie Lingua Mater dedicato a Guardia Piemontese a cura del regista cinematografico friulano Massimo Garlatti-Costa, (Produzione LEM-Italia e Rajafilms) realizzato nell’ambito del progetto europeo Viva Tramontana e il documentario:”Tarantarsia XII – Le Minoranze Linguistiche Calabresi”a cura dell’Associazione Culturale Musikart (produzione esecutiva Roka Produzioni).

Associazione LEM-Italia (Lingue d’Europa e delMediterraneo), impegnata da oltre dieci anni nella promozione della diversità linguistica in Italia e nel mondo. A essa si devono eventi scientifici internazionali come le Giornate dei diritti linguistici, il Primo Congresso mondiale dei diritti linguistici (2015), ma anche innovative forme di ricerca e comunicazione itinerante, le Carovane della memoria e della diversità linguistica. La «linguistica dello sviluppo sociale» è la scienza pratica, restituita in un volume pubblicato da Franco Angeli, che riassume le principali acquisizioni e i più significativ irisultati di questi densissimi anni d’impegno.

Sono previste diverse attività per pubblici diversi: conferenze; visite guidate al centro storico di Guardia Piemontese e al Museo Valdese; incontri, altre animazioni culturali: musica, letture, mostre; spettacoli teatrali, presentazioni documentari sulla lingua occitana e sulle minoranze linguistiche calabresi, Atelier, corsi di ghironda.

Maria Soresina, saggista e scrittrice. A partire dal 1992 ha iniziato uno studio approfondito della Divina Commedia approdando alla scoperta che la “dottrina” nascosta nel poema è quella dei “buoni cristiani”, ossia di quegli eretici che noi chiamiamo “catari”. Su questo tema Maria Soresina ha pubblicato diversi libri.

Marco Fratini, Testimonial del Festival delle RiformeCulturali, laureato in Storia dell’Arte medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino.

Bibliotecario presso la Fondazione Centro Culturale Valdese (Torre Pellice, TO).

Membro del Comitato editoriale della rivista “Riforma e movimenti religiosi

Angelica Artemisia Pedatella, Madrina del Festival, regista teatrale, attrice, autrice presso CompagniaTeatrale BA17, che nasce dall’esigenza di sperimentare un nuovo linguaggio; produce spettacoli dal vivo, prodotti audiovisivi, eventi culturali e di comunicazione, laboratori e workshop, promuovendo contenuti su temi di attualità, storia e valorizzazione del territorio.

Maria Cristina Parise Martirano Presidente Società Dante Alighieri di Cosenza, redattrice del periodico Iniziativa, scrive su quotidiani locali. È stata insignita da titoli onorifici, quali: Cavaliere dell’ Ordine al Merito della Repubblica; Dama del Santo Sepolcro; Dama dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio; Socia corrispondente dell’Accademia Cosentina. Diverse sono al suo attivo le pubblicazioni di libri.

Samuele Tourn Boncoeur, laureato in Storia e tutela del patrimonio artistico e archeologico alla facoltà di Lettere presso l’Università di Torino. Conservatore del Museo Valdese di Torre Pellice, esperto di catalogazione delle opere e dei manufatti.

Saranno graditi ospiti del Festival alunni e docenti dell’Istituto Scolastico Gaetano Cistarodi Guardia Piemontese, del Liceo Classico Telesio di Cosenza, del Liceo Valdese di Torre Pellice e dell’IIS Silvio Lopiano di Cetraro.

Giacomo Lombardo, Presidente della Chambra d’oc, associazione che studia, divulga e custodisce la lingua e la cultura occitana. Nel 1985, la sua prima elezione a sindaco di Ostana, il paese natale che era arrivato a contare appena 5 abitanti stabili. Oggi è vicesindaco. Sotto la sua amministrazione, Ostana, iscritta nella lista de “I Borghi più belli d’Italia”, si è aggiudicata vari riconoscimenti in ambito ambientale, architettonico e per la politica di “rinascita economica”.

Sergio Berardo, Leader e fondatore dei Lou Dalfin, più importante gruppo musicale occitano al mondo.  Nato nel 1982  nelle valli occitane del Piemonte al fine di rivisitare la musica tradizionale occitana, ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra i quali il Premio Tenco per il miglior album in dialetto. La musica tradizionale viene rielaborata e contaminata con la musica moderna, in particolare rock, jazz, reggae.

Francesca Prestia, unica cantastorie donna della Calabria che racconta la storia dei vinti. Narra, suona e canta per protestare denunciare e resistere. La canzone sociale non solo arte d’intrattenimento, ma mezzo per conoscere e aggregare. E’ una cantautrice diplomata in Flauto traverso, in Musicoterapia e ha conseguito il compimento inferiore di Composizione.

Angelo Sicilia, regista teatrale e studioso della storia del teatro dei pupi di scuola palermitana. Presidente e Direttore Artistico della Marionettistica Popolare Siciliana, associazione Culturale fondata a Palermo nel 2003,  che partendo dall’opera dei pupi tradizionale, recuperandone il messaggio originale di teatro popolare, approda  agli spettacoli di impegno sociale e antimafia e ai classici shakespeariani.

La lingua « autoctona » certamente più celebrata durante il Festival sarà l’occitano di Guardia Piemontese. È attorno a questa varietà linguistica, presente in Calabria da quasi sette secoli e sopravvissuta  all’eradicamento del valdismo, simbolo della resistenza, della resilienza e dell’irriducibilità umane, che saranno strutturati numerosi  altri eventi e attività.

Le attività in programma

26 Novembre 2021

ore 10.30

Convegno c/o Sala Consiliare

“Arnaut Daniel e il trobarclus”(Arnaut Daniel, trovatore di lingua occitana, secondo Dante «miglior fabbro del parlar materno», poeta dell’Amore)

Modera:

GABRIELLA SCONOSCIUTO, Direttrice del Festival

Interventi

GIOVANNI AGRESTI-Direttore scientifico del Festival, Université Bordeaux Montaigne e Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Il mito dei trovatori nell’occitanismo contemporaneo

ANTONELLA GIACOIAProf.ssa  Liceo Classico Telesio di Cosenza

Purgatorio XIX, la Sirena e la tradizione della lirica d’Amore

LUIGI PEDRETTI – Prof. Liceo Classico Telesio di Cosenza

Alla scoperta del mondo occitano-valdese: un’esperienza didattica nazionale

In collegamento on-line parteciperà il Liceo Valdese di Torre Pellice

MARIA CRISTINA PARISE MARTIRANO – Presidente Società Dante Alighieri di Cosenza

Dante e la Calabria

ANGELICA ARTEMISIA PEDATELLA, Madrina del Festival, regista teatrale, attrice, autricepresso Compagnia Teatrale BA17

La ricerca della felicità

MARIA SORESINA, saggista e scrittrice.

Dante e la lingua occitana

Ore 17.00

Opera recital c/oSala Operaia

«L’Amor che move il sole» a cura della compagnia teatrale BA17

Ore 19.00

Velhada occitana: c/o Sala Operaia

con Sergio Berardo, leader dei LouDalfin, il più famoso gruppo di musica occitana al mondo

27 Novembre 2021

Ore 9:00

Centro Culturale Gian Luigi Pascale

Il Borgo della Letteratura: visita al Museo Valdese e per il centro storico. “La trasmissione del patrimonio culturale nella comunità valdese” con Marco Fratini, Testimonial del Festival delle Riforme Culturalie Samuele TournBoncoeur, conservatore del Museo Valdese di Torre Pellice, esperto di catalogazione delle opere e dei manufatti.

Parteciperà una delegazione di studenti dell’Istituto Comprensivo Gaetano Cistaro di Guardia Piemontese.

Alle 10:30 Atelier teatrale “Messer Pascale e il grande inquisitore con Angelo Sicilia e la Compagnia Marionettistica Popolare Siciliana

Ore 17.00

c/o Sala Operaia

 Presentazione del primo episodio della serie Lingua Mater dedicato aGuardia Piemontese a cura del regista cinematografico friulano Massimo Garlatti-Costa, (Produzione LEM-Italia e Rajafilms) realizzato nell’ambito del progetto europeo Viva Tramontana.

A seguire presentazione del documentario:”Tarantarsia XII – le minoranze linguistiche calabresi a cura dell’Associazione Culturale Musikart (produzione esecutiva Roka Produzioni)

All’evento parteciperà una delegazione dell’Associazione Senior Italia Calabria.

Ore 19.00

Esibizione calabra-occitana con Sergio Berardo , Francesca Prestia e Carmelo Cristian Avolio.

28 Novembre 2021

Ore. 10.30

Incontro con Giacomo Lombardo c/o Sala Operaia “Ostana: rinascita di un borgo alpino”
Con Atelier « Dialogo sull’arte dell’Amore”  a cura di Damiano Minisci, docente di storia dell’artedell’IIS Silvio Lopianodi Cetraro

Ore 16.00

Museo Multimediale – Culto della prima domenica dell’Avvento a cura del XV Circuito Valdese

Ore.17.00

Spettacolo di Pupi Sicilianic/o Sala Operaia “Messer Pascale e il grande inquisitore »
Ricerca storiografica e bibliografica: Fiorenzo Tundis e Marco Fratini
Consulenza cinematografica: Fredo Valla
Testo di Caludio Ciarlo
Adattamento e regia di Angelo Sicilia
Pupi e messinscena a cura della Compagnia Marionettistica Popolare Siciliana.
Musica e canto di Francesca Prestia.
Brani strumentali di Blu Lazard, Edaq, Viouloun D’amoun. Testo scena finale a cura di Angelica Artemisia Pedatella interpretata da Loredana Ponti

Ore 19.00

Chiusura Festival c/o Sala Operaia
Esibizione calabra-occitana con Sergio Berardo,Francesca Prestia eCarmelo Cristian Avolio.